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Valutazione qualità dell'aria nei luoghi di lavoro

Valutazione della qualità dell'aria nei luoghi di lavoro

Descrizione

Per valutazione della qualità dell'aria nei luoghi di lavoro si intende un procedimento di valutazione di dati essenziali per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori presenti.

I fattori di seguito riportati e ricercati nella valutazione della qualità dell'aria, infatti, sono determinanti nel provocare sick building syndrome, ovvero la sindrome da edificio malato. Come affermato dal Ministero della Salute, “la Sindrome dell’edificio malato (Sick Building Syndrome - SBS) indica un quadro sintomatologico ben definito che si manifesta in un elevato numero di occupanti edifici moderni o recentemente rinnovati, dotati di impianti di ventilazione meccanica e di condizionamento d’aria globale (senza immissione di aria fresca dall’esterno) adibiti ad attività lavorative”.

Specifiche

L’analisi della qualità dell'aria nei luoghi di lavoro, nello specifico, si basa sulla valutazione dei seguenti criteri:

RUMORE DI FONDO 
Valutare il rumore di fondo è importante per prevenire sia malattie dell’orecchio (es ipoacusia professionale) che problemi di stress lavoro correlato provocato da rumore di fondo inferiore ad 80dB ma continuo. Rumori di fondo fastidiosi potrebbero creare disturbo al personale e peggiorarne le prestazioni. 

LUMINOSITA’
Valutare la luminosità è importante per prevenire eventuali danni alla vista e anche per prevenire infortuni da scarsa visibilità. 

POLVERI SOTTILI
Valutare la presenza di polveri sottili nell’aria serve a verificare il buon funzionamento dei filtri degli impianti di areazione, il livello di pulizia, l’assenza di fonti di inquinamento. Le polveri sottili ed altri inquinanti classici degli inquinanti indoor, vanno monitorati poiché quando sono presenti in quantità superiori ai valori limite possono provocare danni e disturbi alla salute umana. Sono tra le cause di sick building syndrome. Grazie alle ridotte dimensioni, le polveri sottili penetrano facilmente nei polmoni e possono raggiungere il cuore ed altri organi e determinare patologie come aritmie cardiache, infarti, asma o bronchite. Valutare le polveri serve anche a capire se dall’esterno, dove è presente una strada a traffico sostenuto, non entrino sostanze chimiche (polveri) dannose. 

PARTICOLATO
Il materiale particolato aerodisperso viene definito come una sospensione di particelle solide o liquide relativamente stabili nell’aria circostante (aerosol). Questa sospensione può essere costituita da una varietà di particelle di diversa dimensione e composizione in funzione della loro origine. È importante valutare la speciazione delle polveri (quali sono presenti) ma anche il numero totali delle polveri presenti. 

INQUINANTI AEREI: FORMALDEIDE E COMPOSTI ORGANICI VOLATILI
Valutare gli inquinanti potenzialmente presenti nell’ambiente di lavoro indoor è importante per valutare la qualità dell’aria ed evitare la comparsa di sick building syndrome o malattie più gravi. Tra gli inquinanti indoor ricordiamo i VOC, i composti organici volatili che vengono immessi nell’aria indoor da arredi, rivestimenti e materiali da costruzione, da prodotti per le pulizie. La più nota e diffusa è la formaldeide. La formaldeide causa irritazione oculare, nasale e a carico della gola, starnuti, tosse, affaticamento e eritema cutaneo; soggetti suscettibili o immunologicamente sensibilizzati alla formaldeide possono avere però reazioni avverse anche a concentrazioni inferiori. 

CO2
L’anidride carbonica è un sottoprodotto della respirazione umana. Quando i livelli di CO2 sono molto elevati si può avere sopore e senso di stordimento, malessere e mal di testa. Con livelli di anidride carbonica superiori le prestazioni, la concentrazione e il benessere sono compromessi. Non solo, perchè la CO2 è considerata anche il marker per eccellenza della qualità dell’aria indoor: cioè viene presa come parametro di riferimento per valutare la potenziale presenza in ambiente confinato di altri inquinanti sospesi in aria che potrebbero accumularsi a causa di un insufficiente ricambio d’aria.

RADIAZIONI 
Le radiazioni possono essere presenti in una attività a causa di strumentazione di lavoro ma soprattutto per la radioattività di fondo, che varia da zona a zona ed in funzione del terreno.  
Il principale effetto dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti è l’aumento del rischio di sviluppare un cancro sul lungo termine. Dosi elevate di radiazioni ionizzanti possono provocare malattie acute riducendo la produzione di cellule ematiche e danneggiando il tratto digerente. Dosi molto elevate di radiazioni ionizzanti possono anche compromettere il cuore e i vasi sanguigni (apparato cardiovascolare), il cervello e la cute.
Gli effetti a lungo termine (aleatori) sono dovuti a mutazioni prodotte a livello cellulare. Tra di essi si annoverano l’insorgenza del cancro nelle persone irradiate e di malformazioni nei loro discendenti. Per questi effetti non è stato possibile individuare una soglia, gli stessi potrebbero teoricamente manifestarsi anche con una dose molto debole. Si ipotizza che il rischio di sviluppare il cancro aumenti linearmente con la dose (ipotesi lineare senza soglia). Secondo la Commissione internazionale di protezione radiologica, il rischio è tale per cui, su un milione di persone esposte a 1 milliSievert (mSv), 50 svilupperanno una forma letale di cancro. Va notato che i bambini sono più sensibili degli adulti alle radiazioni ionizzanti.
Gli effetti immediati (deterministici) sono legati alla distruzione di un gran numero di cellule da parte delle radiazioni, che conduce alla perdita di funzionalità di un organo. Questi effetti, per i quali esiste una soglia di dose (dose minima con la quale compaiono), si manifestano soltanto a dosi elevate. Tra di essi si annoverano la distruzione del midollo osseo attivo, della mucosa intestinale, le ustioni cutanee e la sterilizzazione. La soglia si colloca intorno ai 500 mSv e una dose, nell’ordine dei 5000 mSv, è letale in caso di irradiazione acuta di tutto il corpo.
Va quindi certificato che il personale della struttura non sia esposto ad alcun tipo di radiazione dispersa e di fondo. 

ANALISI DEI GAS DISPERSI
Misurare la presenza di gas dispersi nell’aria è importante per scongiurare non solo rischi per la salute dei lavoratori, ma anche rischi per la sicurezza dello stabile. Infatti, alcuni gas oltre che tossici, possono essere infiammabili o esplosivi. Per questo si sono monitorati i gas dispersi, ovvero: metano, gas naturale, propano, gas petrolio liquefatto, gas di fognatura, benzina, acetone, acetilene, alcool, ammoniaca, benzene, butano, etanolo, ossido di etilene, esano, idrogeno, nafta, diluente per vernici, solventi organici, gas refrigeranti. 

Quando è obbligatoria?

Una valutazione dei requisiti generali sulla qualità dell'aria è sempre obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro indoor, valutazioni specifiche approfondite (esposizione a polveri, esposizione a inquinanti specifici, ecc) sono obbligatorie se dalla valutazione del rischio generale e dalla valutazione del rischio chimico emergono rischi specifici da valutare ulteriormente con analisi ambientali.

Piano di miglioramento

Nel caso in cui si riscontrino delle situazioni ciritiche sulla qualità dell'aria si deve intervenire andando a eliminare eventuali fonti d'inquinamento, andando a migliorare il ricambio dell'aria, andando a istallare filtri o strumenti per la purificazione dell'aria e solo, infine, utilizzando dispositivi di protezione individuale (APVR)
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