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Valutazione rischio vibrazioni

Valutazione del Rischio Vibrazioni


La valutazione del rischio vibrazioni è obbligatoria in tutte le attività ove si utilizzano attrezzature e macchinari che emettono vibrazioni ai lavoratori, sia al sistema corpo intero (WBV) che a quello mano-braccia (HAV). 

Nell’ambito di quanto previsto dalla legge, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l’osservazione delle condizioni
di lavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell’ISPESL o delle regioni o, in loro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l’impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque il metodo di riferimento.

L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio è valutata o misurata in base alle disposizioni di cui all’ALLEGATO XXXV, parte A del D.Lgs. 81/08 smi.

L’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o misurata in base alle disposizioni di cui all’ALLEGATO XXXV, parte B del D.Lgs. 81/08 smi.

Ai fini della valutazione del rischio, il datore di lavoro tiene conto, in particolare, dei seguenti elementi:
a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;
b) i valori limite di esposizione e i valori d’azione specificati nell’articolo 201 del D.Lgs. 81/08 smi;
c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori;
d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore e l’ambiente di lavoro o altre attrezzature;
e) le informazioni fornite dal costruttore dell’attrezzatura di lavoro;
f) l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;
g) il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative, in locali di cui è responsabile;
h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide;
i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica.

Descrizione

La valutazione del rischio vibrazioni è una indagine specifica che permette di quantificare le vibrazioni a corpo intero (WBV) e quelle mano-braccio (HAV) che una macchina o attrezzatura trasmettono al lavoratore. Le vibrazioni si misurano in m/s2.

Metodo

Il metodo di calcolo utilizzato è quello riportato sul portale degli agenti fisici italiano. Per effettuare questa valutazione si utilizza uno specifico strumento chiamato accelerometro.

Quando è obbligatoria?

Quando si utilizzano strumenti o macchinari vibranti sia per il sistema mano-braccio (trapani, avvitatori, martelli pneumatici, motoseghe, decespugliatori ecc) che per quello a corpo intero (furgoni, camion, carrelli elevatori, escavatori, ruspe ecc)

Piano di miglioramento

In base ai risultati ottenuti si possono effettuare diverse misure di miglioramento, come il cambio di un sedile “deteriorato”, o l’acquisto di guanti anti vibrazioni, o come per il rumore una gestione migliore di turni di lavoro, pause e di rotazione del personale.
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