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Valutazione rischio movimenti ripetitivi

Valutazione del Rischio Movimenti Ripetitivi


La valutazione del rischio movimenti ripetitivi è obbligatoria in tutte le attività ove si effettuano movimenti ripetitivi di qualsiasi genere. 

Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione ripetitiva manuale dei carichi da parte dei lavoratori.

Descrizione

La valutazione del rischio da movimenti ripetitivi è un documento utile a valutare l’indice di rischio presente per un lavoratore sottoposto ad attività ripetitive che lo costringono ad effettuare gesti frequenti, rapidi, sotto sforzo, in posizione scorretta o senza i corretti tempi di recupero.

Una inappropriata valutazione di questo rischio può causare un sovraccarico biomeccanico agli arti superiori con conseguente sviluppo di patologie professionali di natura muscolo-scheletrica, muscolo-tendinea.

Metodo

Il metodo utilizzato per la valutazione del rischio da movimenti ripetitivi è il metodo OCRA.

Questo metodo si basa sull’analisi dell’attività e considera la frequenza delle azioni ripetitive, l’uso della forza durante il lavoro, la postura ed i movimenti incongrui degli arti e la carenza dei periodi di riposo. Ognuno di questi fattori di rischio va associato ad un valore numerico ed attraverso la somma di tutti i risultati si ottiene un valore finale che consente di stimare la fascia di rischio a cui il lavoratore è esposto.

Quando è obbligatoria?

In tutte le attività che espongono i lavoratori al rischio di sovraccarico biomeccanico da movimenti ripetitivi, come ad esempio i calzifici, lavanderie industriali, cantine vinicole nelle fasi di imbottigliamento, lavoratori su catene di montaggio o comunque tutti quei casi in cui avvengono movimenti ripetitivi degli arti superiori. 

Piano di miglioramento

Il piano di miglioramento deve prevedere misure che intervengano sulla riduzione del valore risultante dalla valutazione. Si può raggiungere l’obiettivo riducendo frequenza delle azioni (per esempio automatizzando parte delle lavorazioni), diminuendo il livello di forza necessaria per lo svolgimento del lavoro, aumentando il grado di comfort ed ergonomia delle attività ed incrementando i tempi di recupero (aumentando il numero di pause). E’ possibile inoltre ridurre ulteriormente il rischio attuando degli accorgimenti che eliminino l’esposizione ad altri rischi complementari (quali ad esempio le vibrazioni).
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